La Sesta Sezione Penale della Cassazione con sentenza 33593 ha considerato lecite le videoriprese, disposte direttamente dal pm, senza l’autorizzazione di un gip (giudice indagine preliminari) per incastrare una maestra accusata di aver maltrattato per mesi i suoi alunni.
I legali dell’insegnante avevano sostenuto l’inutilizzabilità delle riprese perchè la scuola era paragonabile ad un domicilio, dove vige la riservatezza e l’autonomia, in quanto l’insegnante durante le lezioni esercita il potere di non far entrare estranei.
Per la Suprema Corte tuttavia “Nel caso in esame deve escludersi che un’aula scolastica possa essere considerata un domicilio; trattandosi, infatti, di un luogo dove può entrare un numero indeterminato di persone (alunni, professori, preposti alla sorveglianza e alla direzione dell’istituto, familiari degli alunni), essa va qualificata come luogo aperto al pubblico». Per questo il pm ha potuto procedere «senza alcuna necessità di chiedere l’autorizzazione al gip».