Nell’ambito della mobilità interprovinciale il criterio del punteggio più alto prevale sull’ordine di preferenza inserito.
Bocciata anche dal Tribunale di Forlì la mobilità straordinaria per i docenti
Nuova bocciatura per la mobilità straordinaria interprovinciale dei docenti, prevista dalla legge 107/2015.
Questa volta ad esprimersi contro le scelte adottate dal MIUR è stato il Tribunale di Forlì che in due distinte sentenze (n. 210 e n. 211 del 12 luglio u.s.) ha accolto i ricorsi promossi da due insegnanti della scuola primaria che, da Terlizzi (in provincia di Bari), erano state assegnate all’ambito territoriale Emilia Romagna 7, a centinaia di chilometri da casa.
Il Giudice, dott. Luca Mascini, accogliendo in pieno le tesi sostenute dai legali delle ricorrenti e aderendo ad un orientamento giurisprudenziale che va sempre più consolidandosi, ha chiarito che il docente con il punteggio maggiore per uno specifico ambito territoriale prevale in ogni caso anche rispetto a coloro che, con un punteggio inferiore, avevano indicato quello stesso ambito territoriale a un posto più alto del loro ordine di preferenze e, inspiegabilmente, erano stati preferiti dal MIUR.
“Abbiamo accolto questa sentenza con grande soddisfazione – spiega l’Avv. Antonio Calvani – perché ripristina basilari principi di giustizia ed equità che il Ministero dell’Istruzione ha completamente ignorato nel dare applicazione a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di mobilità straordinaria. E’ stato davvero sconcertante verificare l’approssimazione con cui il MIUR, violando anche molteplici norme in materia di procedimento amministrativo, ha gestito la fase operativa di questa mobilità, affidando all’ormai famigerato algoritmo le vite e i destini di migliaia di docenti, trasferiti a centinaia di chilometri dalle proprie case, dalle proprie famiglie, e dai propri affetti, in modo del tutto irrazionale. Ora i Giudici di merito, in tutta Italia, si stanno facendo carico di ripristinare la legittimità a dimostrazione di quanto sia opportuno ricorrere dinnanzi ai tribunali al fine di vedersi riconosciuti i propri diritti. Anche in vista delle nuove assegnazioni e della nuova procedura di mobilità che si sta svolgendo in queste settimane stiamo ricevendo segnalazioni di possibili errori e illegittimità che, ove ne ricorrano i presupposti, faremo valere in tutte le sedi opportune per tutelare i docenti interessati”.
Avv. Antonio Calvani