ATA: MIUR condannato al risarcimento in favore di un precario della scuola
Comunicato
Gli Avvocati Chiara Samperisi e Annamaria Zarrelli del foro di Roma hanno ottenuto una importante sentenza in favore di una lavoratrice precaria della scuola assunta quale Assistente Amministrativo (ATA) presso una segreteria scolastica attraverso plurimi contratti di Collaborazione Coordinata e Continuativa (co.co.co.). Questa conveniva in giudizio il Miur per chiederne la condanna al risarcimento del danno e al pagamento delle differenze retributive e contributive spettantigli in ragione della situazione di insostenibile precariato, che la vedeva protagonista senza soluzione di continuità a far data dal 1° luglio 2001.
La ricorrente, infatti, da oltre 17 anni (e fino all’intervenuta stabilizzazione part-time) ha sempre svolto le medesime mansioni presso lo stesso Istituto, ragion per cui il Tribunale di Napoli Nord, nella persona del Dott. Bottino, con la sentenza n. 4244/2018 ha riscontrato l’assenza di ragioni oggettive in grado di giustificare la conclusione di contratti a termine per un periodo di tempo così lungo (17 anni) e, dunque, ha riconosciuto la responsabilità del MIUR per il rinnovo illimitato di contratti a termine per far fronte a croniche e ordinarie esigenze di servizio. Per questi motivi il Tribunale ha condannato il Miur a risarcire la ricorrente con una cifra pari a 22 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto ed a corrisponderle le differenze retributive maturate in ragione dell’anzianità di servizio, oltre interessi.