La sentenza emessa dal Tribunale del Lavoro di Messina n. 2304/2024 lo scorso 4 Dicembre , segna un punto di svolta per i docenti precari, spesso destinatari di contratti a termine anche per sopperire ad esigenze tutt’altro che transitorie.
Il caso riguarda una docente Messinese, assistita dall’avv. Santina Franco ( Studio legale Di Salvo) che aveva prestato servizio con contratti fino al termine delle attività didattiche per quattro anni consecutivi presso il medesimo Istituto Comprensivo. Nonostante la normativa consenta il ricorso ai contratti a termine per esigenze temporanee, la difesa della ricorrente è riuscita a dimostrare che tali contratti erano stati utilizzati per coprire necessità strutturali e durature, in violazione della Direttiva Europea 1999/70/CE.
Il Tribunale ha riconosciuto quindi l’abusiva reiterazione dei contratti in questione e ha condannato il Ministero dell’Istruzione a risarcire la docente con un’indennità pari a cinque mensilità dell’ultima retribuzione percepita, oltre interessi e rivalutazione monetaria, nonché al pagamento delle spese di giudizio. Questa sentenza ribadisce la centralità del diritto a un impiego stabile e conforme alle normative europee.
La possibilità di ottenere un risarcimento anche in presenza di contratti che terminano al 30 giugno – tradizionalmente considerati più difficili da contestare – è una conquista giuridica rilevante. Il successo ottenuto non è solo una vittoria personale della docente ricorrente, ma rappresenta un precedente importante per i tanti precari del mondo della scuola che operano in un sistema dove il ricorso sistematico ai contratti a termine ( che spesso maschera esigenze permanenti della P.A.) rischia di comprometterne la dignità e la stabilità lavorativa.