Il ricorso a plurimi contratti a termine non costituisce illegittimità sanzionabile con la conversione dei rapporti, ma comporta solo il risarcimento danni.
La sentenza, richiamando la sentenza Mascolo della CGUE, ne ripercorre l’iter argomentativo ritenendo, tuttavia, non poterisi dar luogo alla conversione del contratto, tanto da propendere per l’ipotesi risarcitoria ancorata, con un calcolo del tutto originale (e non del tutto condivisibile vista i recenti arresti della Cassazione) ai parametri di cui all’art. 32 L. n. 183/2010.