Il TAR ammette con riserva un alunno bocciato alla terza media: la scuola deve informare i genitori sullo scarso rendimento!
Il Tar Puglia con l’ordinanza cautelare n.684/2012 ha accolto l’istanza dei genitori di un alunno bocciato in seconda media, ammettendo il ragazzo a frequentare la classe superiore, seppur con riserva in attesa della decisione di merito.
I ricorrenti lamentavano di non essere stati informati durante l’anno scolastico dalla scuola, ed in particolare dai docenti, dello scarso rendimento del figlio, né tantomeno della possibilità di frequentare attività di recupero organizzate dalla stessa scuola, e di aver appreso della non ammissione alla classe superiore direttamente dai quadri affissi.
I Giudici amministrativi hanno condiviso tale tesi con la seguente motivazione: “atteso che non risulta fornita prova dell’adempimento dell’onere di informazione nei confronti del genitore del minore in ordine alle carenze formative riscontrate e che, soprattutto, il minore OMISSIS non risulta invitato a partecipare alle attività di recupero che sono state organizzate presso l’istituto e rese in favore soli di altri alunni”.
In sostanza i Giudici hanno ritenuto sussistere un obbligo di informativa scritta a carico della scuola nei casi di alunni con particolari problemi che comportano un rendimento scolastico insufficiente, essendo a ciò non idonee le semplici comunicazioni inviate a casa ttramite gli stessi alunni ed i normali colloqui fra genitori e docenti.
Sotto il profilo cautelare il TAR ha deciso di ammettere l’alunno con riserva alla classe superiore, rilevato che ricorre all’evidenza ilpericulum in mora consistente nel disagio dell’alunno derivante sia dalla ripetizione dell’anno scolastico nella classe seconda media, sia nella perdita dei rapporti umani instaurati nell’interno della classe.