Roma, 25 feb. (Adnkronos) –
Non esiste un libro dei ”diritti e delle pene” per gli studenti e sono quindi le singole scuole, nella loro autonomia a stabilire, ispirandosi al ”principio di gradualità”, le sanzioni da comminare agli studenti in caso di comportamenti non adeguati. Dal richiamo alla nota, le diverse sanzioni devono ”essere definite e individuate dai singoli regolamenti di istituto” insieme alle ”mancanze disciplinari, agli organi competenti ad irrogarle e alle procedure”. La sospensione è, quindi, solo l’ultima ratio. E anche se, a volte, assurge agli onori della cronaca, resta un provvedimento relativamente poco attuato e per mancanze gravi.
In cima alla classifica delle motivazioni, contrariamente a quanto può apparire dai casi di cronaca, c’è la mancanza di rispetto nei confronti dei docenti o dei compagni che batte di gran lunga sia il ‘sesso’ che la ‘droga’.