(Dal Comunicato stampa Anief del 28 dicembre 2012)
Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Latina ha stabilito il diritto della ricorrente (docente precaria che per oltre cinque anni scolastici ha stipulato contratti di lavoro a tempo determinato) al risarcimento del danno subito “per abuso dello strumento delle assunzioni a termine” e ha condannato il MIUR al pagamento di una mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto per ogni contratto di lavoro annuale stipulato in violazione della direttiva europea oltre al pagamento di 1.000 Euro per le spese di giudizio.
Il Giudice del Lavoro di Ancona ha riconosciuto il pieno diritto delle ricorrenti a percepire gli scatti biennali, confermando che “la Corte di Giustizia ha ritenuto che non sussistano, in astratto, valide (ovvero non legate esclusivamente a ragioni di bilancio) ragioni oggettive per non attribuire (doverosamente, ai sensi della citata clausola 4 dell’Accordo quadro di cui alla direttiva 1999/70/CE), ai lavoratori a termine, una serie di diritti riservati dalla legge di uno Stato Membro ai colleghi assunti a tempo indeterminato, tra cui espressamente quello del riconoscimento dell’anzianità pregressa”.
Il MIUR è stato condannato al pagamento in favore delle ricorrenti delle differenze retributive derivanti dall’applicazione degli aumenti stipendiali tenendo conto dell’anzianità maturata durante tutti i periodi di prestazione a tempo determinato.