Tribunale di Catanzaro – Sentenza del 17.11.23
Come noto la problematica degli algoritmi ministeriali che vanno a senso unico, affligge le operazioni ministeriali da anni senza che nessuno, ad ora vi abbia posto rimedio, la sentenza del Tribunale del lavoro di Catanzaro, in esame, rende giustizia all’insegnante di scuola secondaria di primo grado: la prof. N. prima nella graduatoria di merito, è destinataria di cattedra nella prima fase delle operazioni, ma la sua soddisfazione dura ben poco, poiché scavalcata da altro nominativo con diritto di precedenza.
Ma l’algoritmo fugge e quando, nella seconda tornata delle convocazioni si liberano posti in surroga per le intervenute rinunce, la pro N. era assente dalla graduatoria ed i posti sono stati appannaggio di nominativi collocati in posti subordinati in graduatoria.
Adito il Giudice del Lavoro con procedura d’urgenza ex art. 700 c.p.c., rigettava la richiesta cautelare ma, poi, pochi giorni fa, riconosceva pienamente il diritto della docente a concorrere in posizione di priorità di graduatoria per i posti in surroga emersi dalle intervenute rinunce.
La ridondanza di situazioni analoghe per ogni tornata di convocazioni è una piaga per tutto il personale precario, vittima di un algoritmo unilaterale e della contigua svogliatezza del Ministero e rifare le operazioni che determinano continui ricorsi, con oneri ingiusti per il personale docente.