Dopo il Tribunale di Milano, anche quello di Teramo ha assunto una importante decisione in merito ai ricorsi dei docenti precari di religione stabilendo che la condizione di precarietà va risarcita.
Anche questa sentenza conferma le ragioni affermate dallo Snadir, secondo cui gli insegnanti di religione, come gli altri docenti che lavorano in condizione di precarietà, subiscono un danno che contrasta con il principio di non discriminazione stabilito dalla Direttiva Europea 1999/70/CE.
Il Tribunale di Teramo – come quello di Milano – dunque non converte i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, ma conferma la linea del risarcimento del danno “derivante dalla illegittima reiterazione delle assunzioni a tempo determinato per oltre 36 mesi”.
In merito alla quantificazione del danno, il Tribunale di Teramo con sentenza del 15 marzo 2012 ha commisurato il risarcimento nella misura di 20 (venti) mensilità, oltre alle spese legali.
Tale sentenza – che fa riferimento a ricorsi promossi dallo Snadir e presentati nel 2011 – stabilisce, quindi, il risarcimento del danno per i docenti precari di religione nella misura di circa 26.000 per ogni docente.
(Snadir)