Con ordinanza cautelare n. 3818/2011 i giudici del Tar Lazio confermano il provvedimento monocratico (3597) che aveva permesso ai candidati di sedersi alle prove selettive ritenendo il loro titolo valido per l’ammissione al concorso. Tutti i ricorsi Anief, dunque, sono stati accolti dal tribunale amministrativo.
In precedenza, erano stati ammessi alla prove selettive i candidati ricorrenti che avevano maturato un servizio di cinque anni nella scuola pubblica negli anni di pre-ruolo o di precariato, provvisti di abilitazione e laurea, di ruolo o precari. I giudici avevano disapplicato la normativa nazionale perché in contrasto con la direttiva comunitaria 1999/70/CE recante accordo quadro sul lavoro a tempo determinato concluso dall’UNICE, dal CEEP e dal CES. Ammessi anche coloro che avevano presentato la domanda tra il 16 e il 19 agosto, proroga che dal Miur era stata ritenuta valida soltanto per i candidati in servizio presso altre amministrazioni.
Con la presente ordinanza, i giudici hanno confermato il decreto precedente emanato con urgenza, rilevato che il ricorso 7796/11, presentato dagli avv. Ganci e Miceli dell’Anief, appare assistito dal prescritto fumus boni juris, “in specie a fronte della natura del titolo in possesso degli istanti, atteso che sussiste altresì il lamentato pregiudizio a fronte della natura e dello stato della procedura in questione”. Nei giorni scorsi, in un’interrogazione parlamentare l’on. Ghizzoni (PD), aveva richiesto al ministro Gelmini, proprio il rispetto della normativa nazionale e l’ammissione dei candidati.
(da Anief.org)