Comunicato Stampa Unicobas 13-9-2011

Comunicato Stampa Unicobas 13/9/2011

 

Il Giudice rinvia alla Corte Costituzionale il Decreto Brunetta ritenendo incostituzionali le decurtazioni di stipendio in caso di malattia.

 

Il Giudice del Lavoro Jacqueline Magi, su ricorso promosso dall’Unicobas e curato dall’avv. Claudio Altini, ha inviato alla Corte Costituzionale ed alle due Camere del Parlamento il Decreto Brunetta (D.L. 112/2008 convertito nella legge 133/2008) ritenendo illegittimo l’art. 71 riguardante le decurtazioni stipendiali in caso di malattia per i lavoratori della scuola e tutti i pubblici dipendenti. L’ordinanza di trasmissione depositata ad agosto e che oggi rendiamo nota dichiara “la non manifesta infondatezza della questione di illegittimità costituzionale dell’art. 71 …. in relazione agli artt. 3, 32, 36 e 38 della Costituzione”

 

Infatti detto articolo prevede che: “Per i periodi di assenza per malattia, di qualunque durata, ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni  nei primi 10 giorni di assenza è corrisposto il trattamento economico fondamentale con esclusione di ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento accessorio”.

 

Il Giudice ha osservato:

 

con riferimento all’art 3 della Costituzione:

“Il D.L. 112 risulta in palese contrasto con l’art. 3 della Costituzione il quale tutela la persona e la sua dignità, e stabilisce il principio generale di eguaglianza dei cittadini di fronte all’ordinamento.

L’art. 71 del citato decreto, applicabile ai soli lavoratori del settore pubblico ……………………….  determina un’illegittima disparità di trattamento nel rapporto di lavoro dei lavoratori del settore pubblico rispetto a quelli del settore privato. “Infatti nel settore privato non è prevista tale decurtazione dello stipendio in caso di malattia.

 

con riferimento all’art. 36 della Costituzione:

“Il lavoratore legittimamente ammalato, si trova privato di voci retributive che normalmente gli spetterebbero in funzione del suo lavoro, subendo pertanto ima riduzione dello stipendio in busta paga. Riduzione che, dati gli stipendi che percepiscono ad oggi i lavoratori del comparto pubblico, diventa tale da non garantire al lavoratore una vita dignitosa. Di fatto la malattia diventa un “lusso” che il lavoratore non potrà più permettersi, e ciò appare in contrasto con l’art. 36 della Costituzione che prevede che sia garantita una retribuzione proporzionata ed in ogni caso sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa”

 

con riferimento all’art 32 della Costituzione:

Detto articolo garantisce la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. “La norma in questione, incidendo pesantemente sulla retribuzione del lavoratore malato, crea di fatto un abbassamento della tutela della salute del lavoratore che, spinto dalle necessità economiche, viene di fatto indotto a lavorare aggravando il proprio stato di malattia…”

 

con riferimento all’art. 38 della Costituzione

 L’assenza di garanzia al lavoratore malato di adeguati mezzi di mantenimento ed assistenza costituisce inoltre violazione dell’art. 38.

 

Questa ordinanza è una prima vittoria di quei lavoratori che, su indicazione dell’Unicobas, appena uscì questa norma liberticida, oltre a manifestare e scioperare si rivolsero al Tribunale di Livorno per ottenere giustizia. Siamo coscienti di aver vinto per ora una battaglia e non ancora la guerra ma siamo sulla buona strada e non ci fermeremo finché vedremo calpestati i diritti dei lavoratori e dei cittadini, sia per quanto riguarda la malattia sia per tutto il resto. La lotta sindacale se condotta con coerenza e su tutti i fronti alla fine paga.

 

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