UGL – SEGRETERIA GENERALE BARI
COMUNICATO STAMPA
Cronaca di un disastro annunciato: il Miur rispetta le sentenze dei Giudici del lavoro assumendo a tempo indeterminato i precari con oltre 36 mesi di servizio ma per poterlo fare licenzia altri lavoratori a tempo indeterminato: ore drammatiche per numerose famiglie pugliesi.
C’era una volta il posto fisso nello Stato. Si era precari 10, 15 a volte anche 20 anni per arrivare prima o poi al tanto sospirato ruolo, il passaggio cioè del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato. La certezza di un posto sicuro dopo tanti sacrifici, la certezza di un traguardo raggiunto.
Quella certezza non esiste più stando a quanto avrebbe deciso l’Amministrazione: abbiamo infatti appreso che l’USR PUGLIA ha avviato le procedure di individuazione degli ultimi immessi in ruolo appartenenti agli stessi profili professionali dei precari che hanno vinto i ricorsi per la stabilizzazione allo scopo di licenziarli, tutto questo per rispettare le sentenze dei giudici stante il divieto per l’Amministrazione di assumere anche una sola unità in più rispetto al contingente autorizzato dal Ministero dell’Economia.
“ Se da un lato esprimiamo soddisfazione – dichiara Vincenzo Abbrescia , segretario generale UGL BARI, – per la notizia che l’Amministrazione sta procedendo all’esecuzione delle sentenze dei Giudici del lavoro che prevedono la stabilizzazione del personale precario della scuola con oltre 36 mesi di servizio, dall’altro manifestiamo con profonda preoccupazione il nostro dissenso ad un’operazione che prevede il licenziamento di altri lavoratori”. “A quanto ci risulta sarebbe il primo caso in Italia di licenziamento di lavoratori statali a tempo indeterminato, senza che questi nè abbiano presentato titoli falsi o dichiarazioni mendaci, o peggio ancora compiuto gesti in violazione di leggi, ma licenziati solo per far spazio ad altri colleghi, vittime a loro volta di una condotta ritenuta illegittima dai giudici e quindi meritevoli di assunzione a tempo indeterminato; siamo vicini ai lavoratori ed alle loro famiglie che staranno vivendo momenti drammatici, e che comunque finisca questa storia ne usciranno psicologicamente provati”
Una guerra tra poveri dunque che non ci farà desistere dal rivendicare i diritti degli uni e degli altri, di tutti i lavoratori vittime di un meccanismo contorto: “se da un lato infatti – conclude Abbrescia – difenderemo con procedimenti cautelari d’urgenza i lavoratori colpiti da questi provvedimenti e che invitiamo a rivolgersi a noi, dall’altro annunciamo che continueremo per tutto il mese di Marzo, a raccogliere adesioni per i ricorsi della stabilizzazione dei precari della scuola.”