Validità anno 2013 ai fini della progressione economica del personale docente e Ata: prima sentenza della Corte d’Appello di Bari

In una causa promossa dal Ministero dell’Istruzione contro una docente difesa dal legale della UIL Scuola di Foggia – Avv. Marco Dibitonto (avv.marcodibitonto@gmail.com) – in adesione al principio secondo il quale la progressione di carriera va tenuta distinta dai suoi effetti economici, per cui il blocco dettato da esigenze di contenimento della spesa pubblica deve riguardare solo gli effetti economici, senza influire negativamente sulla carriera a fini giuridici – ha decretato la infondatezza dall’eccezione del MIM finalizzata a ottenere la riforma della sentenza di primo grado del Tribunale di Foggia, che aveva mancato di esprimere il principio della c.d. sterilizzazione dell’anno 2013.

Per la Corte di Appello di Bari “(…), dovendo quindi soffermarsi solo sull’incidenza a fini economici del riconoscimento dell’anno 2013, (…) la sterilizzazione economica dello stesso non può neanche astrattamente venire in rilievo in quanto il giudice non ha affatto condannato il Ministero al pagamento in favore della docente delle differenze economiche per l’anno 2013Il MIM è stato, invece, condannato al riconoscimento delle differenze retributive maturate nel quinquennio precedente il 6.9.2019, nei limiti della prescrizione, e, quindi dal 6.9.2014 in poi, con evidente esclusione di quelle afferenti l’annualità del 2013.

In sintesi, si al blocco della somme economiche che maturerebbero nel 2013 ma no al blocco del 2013 nel processo di progressione economica/scatti d’anzianità.
Dunque piena valenza ai fini giuridici del 2013 nella ricostruzione della carriera e nessun blocco del 2013 nello sviluppo delle fasce stipendiali.

Il Segretario Generale della UIL SCUOLA PUGLIA – Gianni Verga, esprime grande soddisfazione per il risultato conseguito ricordando che la Federazione UIL Scuola Rua si è sempre battuta, a livello nazionale, per il riconoscimento del 2013. Nonostante i franchi tiratori, le risultanze della giurisprudenza – ci si augura – possano portare definitivamente ad una risoluzione politica della
questione. Per ora è necessario continuare a depositare i ricorsi.