Una docente oltre i 65 anni ha segnato un importante precedente legale, ottenendo il diritto di partecipare alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) per il biennio 2024/2026. La recente ordinanza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere rg. 4527/24 del 30/09/24 rappresenta una svolta significativa nel mondo dell’istruzione, aprendo nuove prospettive per molti insegnanti nella stessa situazione.
Il Percorso della Docente
Con una lunga carriera dedicata all’insegnamento, la docente si è vista negare la possibilità di aggiornare la propria posizione nelle GPS a causa del limite di età di 67 anni imposto dall’Ordinanza Ministeriale n. 88 del 2024. Questa restrizione l’avrebbe privata dei 24 punti accumulati negli ultimi due anni di servizio, penalizzando ingiustamente il suo contributo professionale.
Determinata a far valere i propri diritti, ha deciso di intraprendere un’azione legale, sostenendo che l’età non dovrebbe essere
un ostacolo al riconoscimento delle sue competenze e all’impegno ancora profuso nel sistema scolastico.
La Sentenza Innovativa
Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha accolto il ricorso, stabilendo che il limite anagrafico non può essere utilizzato come criterio discriminatorio per l’accesso o l’aggiornamento delle GPS. La sentenza afferma che l’esperienza e le abilità di un docente non possono essere annullate da un semplice vincolo di età, in linea con i principi costituzionali di uguaglianza e non discriminazione.
Grazie a questa decisione, la docente potrà aggiornare il proprio punteggio e rimanere nelle GPS fino al compimento dei 70 anni, come previsto dall’articolo 509, comma 3, del D.Lgs. 297/1994. Questo risultato non solo rende giustizia alla sua situazione personale, ma potrebbe avere un impatto positivo su molti altri insegnanti che si trovano in circostanze simili.
Il Ruolo Determinante dell’Avvocato Buonamano e dell’Associazione AIDA
Il successo del ricorso è stato possibile grazie all’impegno dell’avvocato Antimo Buonamano La sua competenza legale ha permesso di contestare efficacemente una normativa considerata discriminatoria.
Questa sentenza apre la strada a una riflessione più ampia sulle politiche di reclutamento nel settore dell’istruzione. Il Ministero dell’Istruzione potrebbe dover rivedere i criteri di età per l’accesso e l’aggiornamento delle graduatorie, riconoscendo l’importanza dell’esperienza e delle competenze dei docenti, indipendentemente dall’età.
Questa importante decisione giudiziaria sottolinea come il valore di un docente non debba essere misurato esclusivamente dall’età anagrafica, ma soprattutto dall’esperienza e dalla passione con cui continua a contribuire all’educazione delle nuove generazioni.