Importante sentenza sul principio del consolidamento (o assorbimento) del diritto in materia di procedure concorsuali

Consiglio di Stato – Sentenza n. 10312-2023 del 29.11.23

Innovativa sentenza è stata emessa recentemente dal Consiglio di Stato sul principio del consolidamento  (o assorbimento) del diritto in materia di procedure concorsuali.

Questi i fatti:

La disciplina vigente non consentiva ad una docente di partecipare alla procedura concorsuale  indetta con DDG n. 106/2016 ma a  seguito  dell’accoglimento del suo ricorso giurisdizionale da parte del TAR per il Lazio Roma, l’USR Campania  disponeva  il suo  inserimento con riserva nella graduatoria  di merito regionale  per la classe di concorso da lei indicata.

La  docente, quindi, aveva superato tutte le prove del concorso ed era stata anche  nominata in ruolo.

 Avverso  la predetta sentenza il Ministero dell’Istruzione proponeva appello dinanzi al Consiglio di Stato che lo accoglieva.

Conseguentemente, l’USR per la Campania, disponeva il depennamento della docente dalla graduatoria  di merito del concorso e la revoca del suo contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato.

La docente, quindi, proponeva ricorso al TAR Campania- Napoli, richiamando il principio del consolidamento o assorbimento, desumibile dall’art. 4, comma 2 bis del d.l. n. 115/2005, e chiedendo, quindi, la declaratoria di improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse alla decisione.

Il TAR Campania ha respinto il ricorso, ritenendo che non fosse applicabile il richiamato principio di consolidamento in quanto nella fattispecie si trattava di procedura concorsuale, condividendo e richiamando sul punto il pacifico orientamento  del Consiglio di Stato.

La docente, tramite il noto avvocato amministrativista Pasquale Marotta, ha impugnato la sentenza, proponendo appello in Consiglio di Stato. Ebbene, il Consiglio di Stato, Sezione Settima, con sentenza n. 10312/2023, ha accolto l’appello ritenendo che , nella fattispecie, il predetto principio può essere invocato e applicato, risultando assorbente e rilevante la circostanza dell’affidamento che il comportamento dell’Amm.ne  ha ingenerato nella docente. In effetti, nel caso di specie, l’Amm.ne, a seguito della sentenza del TAR  Lazio, non si è limitata a sciogliere la riserva con la quale la docente era stata  ammessa con riserva  alla procedura concorsuale , ma ha anche  provveduto ad assumere la docente a tempo indeterminato.

Pertanto, avendo la docente superato brillantemente le prove del concorso ed essendo stata inserita  a pieno titolo in graduatoria, deve ritenersi che la stessa docente abbia conseguito, ad ogni effetto, l’idoneità al concorso.

Avv. Pasquale Marotta