Dichiarato illegittimo il numero chiuso per il corso di laurea magistrale “LACOM” all’università di Modena e Reggio Emilia

Il C.d.S. ha confermato il provvedimento cautelare del Tar che, accertando l’illegittimità del numero chiuso imposto per il corso di laurea magistrale in LACOM (“LANGUAGES FOR COMUNICATION IN INTERNATIONAL ENTERPRISES AND ORGANIZATIONS), aveva  ordinato all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (UNIMORE) di immatricolare gli studenti, già in possesso di laurea triennale in lingue e degli altri requisiti richiesti.

 

I ricorrenti, difesi dall’avv. Leo Condemi del foro di Reggio Calabria, avevano partecipato alla prova selettiva di ammissione al  corso di laurea magistrale ad accesso programmato per complessivi 150 posti in “LANGUAGES FOR COMUNICATION IN INTERNATIONAL ENTERPRISES AND ORGANIZATIONS (LACOM)” per l’a.a. 2019/2020.

Il corso di Laurea Magistrale in LACOM, già istituito da parecchi anni ad accesso libero da Unimore,  nell’a.a. 2019/2020 veniva modificato ad accesso programmato (c.d. numero chiuso).

I ricorrenti impugnavano il bando perché istituito, in  violazione del diritto costituzionale allo studio, ad accesso programmato anziché  ad accesso libero, come è stato per gli anni precedenti.

Infatti, l’art. 2 della legge n. 264/1999 statuisce che “1. Sono programmati dalle università gli accessi: a) ai corsi di laurea per i quali l’ordinamento didattico preveda l’utilizzazione di laboratori ad alta specializzazione, di sistemi informatici e tecnologici o comunque di posti-studio personalizzati;

b) ai corsi di diploma universitario, diversi da quelli di cui all’articolo 1, comma 1, lettera a), per i quali l’ordinamento didattico prevede l’obbligo di tirocinio come parte integrante del percorso formativo, da svolgere presso strutture diverse dall’ateneo;

c) ai corsi o alle scuole di specializzazione individuate dai decreti attuativi delle disposizioni di cui all’articolo 17, comma 95, della legge 15 maggio 1997, n.127, e successive modificazioni.”.

Solo in dette ipotesi l’Università avrebbe potuto introdurre l’accesso programmato e,  in sede di programmazione, avrebbe dovuto effettuare la valutazione della propria offerta formativa potenziale allo scopo di determinare i posti disponibili relativi ai corsi di laurea, sulla base dei seguenti parametri: “1) posti nelle aule; 2) attrezzature e laboratori scientifici per la didattica; 3) personale docente; 4) personale tecnico; 5) servizi di assistenza e tutorato”.

All’esito della camera di consiglio del giorno 22 aprile 2020 il Collegio, accertata l’illegittimità della modifica ad accesso programmato  del corso di laurea, emetteva l’ordinanza con la quale disponeva l’immatricolazione  con riserva dei ricorrenti.

Unimore proponeva immediatamente appello, che veniva rigettato dal C.d.S. con l’ordinanza del 30.06.2020.

                                                                                                 Avv. Leo Condemi